Oscar Piastri vince il Gran Premio davanti a Max Verstappen e Charles Leclerc. 4° Norris e solo 7° Lewis Hamilton; in 5° e in 6° le due Mercedes di Russell e Kimi Antonelli. Le due Williams di Sainz e Albon e poi Hadjar a completare la top 10.
Leclerc, Verstappen e le McLaren. Da una parte, due piloti con una macchina perfetta, stabile ed equilibrata, curata in ogni minimo dettaglio: Piastri, freddo e calmo, che ringrazia il team per l’ottimo lavoro e corre più forte di tutti, persino più forte del proprio compagno; Norris, troppo emotivo e incostante, che rinnega la potenza della propria vettura e per tentare di tenere il passo dell’australiano finisce per commettere errori, troppi e decisivi. Dall’altra, ancora due piloti, gli eterni rivali, sin dai tempi dei kart, autori di lotte in F1 che rimarranno impresse nella memoria dei tifosi, lotte che purtroppo non sono mai durate più di qualche gara, ma ora legati da un obiettivo comune, fermare le McLaren. Due piloti simili ma allo stesso tempo completamente opposti: Max non ha bisogno di presentazioni, eppure a inizio stagione tutti lo avevano tenuto fuori dalla lotta mondiale, considerando le McLaren troppo avanti; ma lui è lì, si intromette e dà “fastidio”, irrompe nella lotta interna Papaya e ricorda a tutti che i conti si fanno sempre con lui in mezzo. Infine, vi è Charles, il predestinato, colui che ha riacceso la luce nei cuori dei ferraristi, il ragazzo che ama così tanto la Ferrari da sopportare le peggiori sofferenze e difficoltà, e lavorare così duramente da essere, alle volte, l’ultima persona a lasciare il paddock il venerdì sera per sciogliere più nodi possibili per il giorno dopo, tentando e, spesso, riuscendo a portare la vettura più improbabile a podio.


Austria 2019, Silverstone 2019, Bahrein e Jeddah 2022, alcune delle lotte più iconiche tra Max e Charles, che ora, però, più che lottare tra loro, sono costretti a lottare con due macchine molto difficili da guidare, poco stabili e sbilanciate, che soffrono moltissimo le temperature. Tuttavia, loro sono lì, a lottare con i più forti; Max a lottare con Piastri per la vittoria e Charles con Lando per il gradino più basso del podio. L’olandese è riuscito a strappare la vittoria del Gran Premio del Giappone al team di Woking, ma ieri, pur partendo dalla pole, ha visto scappare l’opportunità subito in curva 1, dopo una partenza non eccezionale, specie se messa in confronto con quella dell’australiano. Un errore che gli è costato 5 s di penalità e la possibilità di imporsi col proprio passo da martello, costante al millesimo. E Max non si dà pace, risponde brevemente alla prima domanda nell’intervista post-gara ed elude la seconda scappando via, poi nel retropodio quasi non pronuncia parola e sul podio si dà a dei festeggiamenti piuttosto mantenuti. È arrabbiato e deluso con sé stesso; è stato “ferito” dallo stesso tipo di attacco che lui ha fatto per tanti anni, il divebomb in curva 1 in partenza, simile a quello che lui fece a Leclerc a Vegas nel 23, con l’unica differenza che Max allora andò fuori dai limiti di pista spingendo il monegasco; Piastri, invece, è stato perfetto, aggressivo fino al limite, tenendo la vettura entro la riga bianca. E se Piastri riesce a essere un connubio così forte da porre qualche timore persino a Max Verstappen, Lando Norris non è all’altezza. Mentre Piastri girava in qualifica colorando i propri settori di fucsia, Norris gli era dietro di 2 decimi solo dopo le prime tre curve, e cercando di recuperare, è arrivato a spingere troppo in curva quattro, salendo sul cordolo e perdendo il controllo della vettura, schiantandosi così nel muro. La rimonta inizia subito. Passa Gasly e Tsunoda in partenza e dopo 7 giri Sainz, e si ritrova nello scarico di Hamilton. Ma qui il pilota McLaren si blocca e commette per ben due volte lo stesso errore da principiante: al giro 12 Norris lo passa alla curva 27, l’ultima, quando pochi metri dopo vi è il detection point per il DRS, e dà così l’uso della ala mobile al ferrarista, che lo ripassa in curva 1; Lando ripete lo stesso errore il giro successivo, e arriva a completare il sorpasso solo 2 giri più tardi. Perde tempo, tempo che costa il possibile podio. Lewis non avrà corso una gran gara ma regala al suo compagno un’opportunità, che, al tempo, non sapevano neppure di avere. Leclerc continua la sua striscia di ottimi risultati. Prima a Suzuka poi in Bahrain, porta la vettura dove neppure la Ferrari pronosticava; in Bahrain ha dato tutto sé stesso per tenere la terza posizione su Norris, ma, dopo 15 estenuanti giri di eccezionale difesa, ha dovuto mollare la presa. Ieri, invece, ha lottato sin dall’inizio: prima ha recuperato il gap su Russell e lo ha superato, poi si è difeso mantenendo un passo che era secondo solo a Norris, e per di più, di pochi centesimi. Charles sta riuscendo a fare con la Ferrari quello che Max sta facendo con la Red Bull. Da una parte le due macchine migliori, dall’altra i due piloti più veloci.