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Max Verstappen vince il Gran Premio del Giappone con una mega prestazione, dietro di lui le due McLaren di Norris e Piastri. Piccola rinascita in casa Ferrari grazie alla 4° posizione di Charles Leclerc, che tiene dietro le due Mercedes di Russell e Kimi Antonelli. Solo 7° Hamilton, che guadagna una sola posizione rispetto alla qualifica di ieri. Fantastici Hadjar in 8°, Albon in 9° e Ollie Bearman in 10°, che chiudono la top 10 mostrando ancora una volta ottime prestazioni.

Dopo tre weekend, di cui tre Gran Premi e una sprint, è possibile tirare finalmente le somme tra le varie forze. McLaren, com’era stato facile intuire già durante i test, è la vettura da battere, la più forte su diversi tipi di tracciato e su diverse condizioni sia atmosferiche sia di pista. A circa 3 decimi di distacco vi è la Mercedes, che è in piena lotta con Ferrari per essere la seconda forza: il divario fra loro due è di pochi centesimi, vantaggio che, tra l’altro, oscilla da una parte e dall’altra in base alle diverse condizioni, temperature e carichi. Verrebbe poi, da pensare alla Red Bull, distanziata circa 4/5 decimi dal team di Woking, eppure le valutazioni su di loro sono sempre intricate; da una parte vi è Max che è sempre stato in top 4 e che ha ottenuto il 100% dei punti della Red Bull, dall’altra, prima Lawson, e ora Tsunoda che lottano con una vettura difficile, sottosterzante e poco grip, trovando difficoltà nel superare persino la VCARB. Infine, vi è la Williams che, grazie ad Alex Albon, trova la zona punti con continuità e si definisce, almeno per ora, indisturbata come 5° forza; Sainz trova ancora molta difficoltà nel comprendere la vettura, lontana dal suo stile di guida più improntato sul posteriore, ma dovrà velocizzare il suo studio poiché la Williams ha bisogno anche dei suoi punti. Da qui in poi le vetture sono tutte molto vicine tra loro, cosa che garantisce un continuo scambio di posizioni, quindi una classifica in continuo aggiornamento.

Queste sono le forze principali in campo, ma si sa, la Formula 1 è uno sport dove conta tanto anche chi vi è dietro al volante, e Max, ancora una volta, ne dà prova. Per tutto il weekend le McLaren hanno dominato, dalle prove libere e ancora in qualifica, prima nel Q1 e poi nel Q2, dando impressione di essere in discesa libera. Ma nel Q3 è venuto fuori Max che, con una guida al limite in ogni sterzata, ha messo a dura prova il suo controllo della vettura, e ha conquistato una pole stratosferica, lasciando persino Christian Horner “senza parole” nel team radio. Il giro perfetto sotto qualsiasi punto di vista, uno di quei giri che restano impressi nella storia di questo sport. In gara non ha dovuto altro che capitalizzare: prima una buona partenza per tenera la testa, e poi una gestione del passo e delle gomme all’altezza di un quattro volte campione del mondo. Max ha dimostrato nuovamente di essere uno dei migliori piloti di sempre; annienta il divario tecnico e vince con la stessa scioltezza a cui ci ha abituati negli ultimi anni, con l’unica differenza che la macchina, questa volta, corre contro di lui. Le McLaren, dalla loro, non possono sicuramente essere scontente del risultato ottenuto, visto che portano a casa ben 33 punti per il Costruttori, ma certo è che sono state battute da una vettura nettamente inferiore e che quindi, la differenza è stata nei piloti. Lando non è mai stato in grado di mettere pressione a Max per tutto il corso della gara, tranne per un piccolo momento all’uscita dei box dopo il pitstop, dove si fatto un giro sull’erba tentando di sorpassarlo. Oscar, invece, non ha mai potuto mostrare il suo vero passo: stando alle spalle del suo compagno, non ha avuto modo di mostrarsi negli specchietti retrovisori dell’olandese, pur essendo più veloce di Norris di circa 15 centesimi. Se la McLaren ha intenzione di puntare il campionato Piloti, oltre quello Costruttori, i due piloti devono fare un salto di qualità, devono riuscire a spodestare Max dal suo trono, cosa che sicuramente non è facile; avendo entrambe le vetture competitive, dovrebbero ritrovarsi in una posizione di vantaggio, un 2 contro 1, eppure non riescono a tenere il confronto. Fatto sta che Max oggi lascia il Giappone e si dirige in Bahrain con un solo punto da Lando Norris.

Tra Mercedes e Ferrari è lotta aperta. Questa volta è Leclerc che riesce a mettersi davanti a Russell, prima in qualifica e poi in gara, riuscendo a resistergli, nonostante l’inglese sia stato diverse volte in zona DRS. Charles mostra qualche miglioramento della Scuderia, non a livello tecnico, ma conoscitivo della vettura; lui stesso ha confermato di essere finalmente riuscito a comprendere come guidare questa vettura e ciò gli ha permesso di ritrovare il feeling perduto. Questa 4° posizione sa di amaro, ma, considerando i due precedenti weekend, è un risultato da portare a casa a testa alta. Dall’altra parte del box, Lewis Hamilton non può essere contento: la sua 7° posizione è un risultato piuttosto deludente, considerando anche il distacco di 13 s dal suo compagno di squadra. La macchina non va e il suo feeling ancora non si trova; in Bahrain arriveranno i primi aggiornamenti, sperando che questi portino la vettura a uno stato di equilibrio e soprattutto di costanza, tale da permettere al 7 volte campione del mondo e al predestinato di rivivere quell’emozione provata dopo la sprint in Cina.

George Russell, a differenza dei primi due weekend, è stato in sottotono, una prestazione piuttosto piatta, in cui ha conquistato il risultato minimo: in qualifica, lui stesso ha confermato che avrebbe potuto fare di più, ma l’errore in curva 1 gli è costato forse il piazzamento su podio; in gara non si è mai acceso, ma porta a casa un bel risultato e buoni punti per il campionato. Kimi può lasciare il Giappone soddisfatto; una pista su cui non ha mai corso, il rookie italiano è stato capace di crescere lungo tutte le sessioni, arrivando a posizionarsi subito dietro il compagno in qualifica e terminando la gara alle sue spalle a solo 1 s, ottenendo, tra l’altro, il giro più veloce della gara. In questi tre weekend, Kimi è cresciuto tanto e continuerà a farlo lungo tutta la stagione; ha già dimostrato di essere un mago sul bagnato e un killer nel sorpasso, la costanza sta arrivando, e noi stiamo assistendo alla nascita di un campione.

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