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Pecco Bagnaia vince il Gran Premio degli Stati Uniti davanti ad Alex Márquez e a Fabio Di Giannantonio; chiude ai piedi del podio l'altra Vr46 di Franco Morbidelli. Un fantastico risultato anche per Jack Miller che chiude in 5° posizione. Ottime le rimonte di Bezzecchi 6°, Bastianini 7° e Ogura 9°.

Serviva uno scossone ed è arrivato. Sin dal venerdì si è visto un Pecco Bagnaia molto diverso, un Pecco più sicuro e convinto, che finalmente lascia andare anche qualche sorriso. I primi due weekend sono stati molto difficili per lui, non riuscendo ad andare oltre la 3° posizione, eppure mai ha iniziato così bene, ottenendo così tanti punti – ben 43 rispetto ai 37 della scorsa stagione. La sua preoccupazione era il confronto con i fratelli Márquez, con Marc che ha iniziato la stagione prendendosi tutto ciò che poteva, e con Alex che per 5 gare su 6 gli è stato sempre avanti. Ma a Pecco è bastato staccare la spina per un po’, un ritorno a casa, una giornata al ranch con Valentino Rossi e un piccolo passo indietro a livello tecnico sulla sua Desmosedici 24.5 per ritrovare quel feeling del Pecco Campione del Mondo, come lui stesso ha dichiarato nelle varie interviste del venerdì, dopo le libere. Pur qualificandosi solo 6°, nella sprint, sin dallo spegnimento dei semafori, ha mostrato il suo vero potenziale: dopo una partenza fulminea, in cui è risalito fino alla 3° posizione, ha tenuto la sua traiettoria di curva 1 tutta all’interno prendendosi anche la posizione su Alex e affiancando Marc, riuscendo poi a superarlo in una magia all’esterno di curva 4; Marc lo ripassa poi un paio di curve più tardi, ma restano tutti e tre li, appaiati, e nell’ultimo settore, si scambiano nuovamente le posizioni, agevolati da uno snap della Desmosedici di Marc, che egli riesce però a controllare e a rimanere in piedi. Infine, Marc si riprende la testa della corsa e scappa via, seguito da suo fratello Alex e poi da Bagnaia, che rispetto agli altri due, ha perso terreno nei giri iniziali correndo a un ritmo leggermente inferiore.

La gara lunga è stata poco differente: ancora una gran partenza di Pecco, che questa volta non tenta l’azzardo in curva 1, quindi si accoda alle spalle dei fratelli Márquez e affianca Di Giannantonio, superandolo all’esterno di curva 2. Questa volta Pecco non perde tempo e tiene il ritmo di quelli davanti, e al quarto giro tira una mega staccata in curva 12, lasciando derapare il posteriore quanto basta per tenere la curva, e superare Alex ottenendo così la 2° posizione. Ora doveva recuperare il gap su Marc, circa 2.5 s, cosa non facile considerato il passo equiparato che ci fosse tra i due; ma al nono giro Marc stringe la traiettoria di curva 8, usa troppo cordolo che gli fa saltare l’anteriore, e perde la tenuta e scivola. Da qui in poi è sola gestione gara per Bagnaia, che non aspetta altro che la bandiera a scacchi. Al termine si lascia andare, impenna, sorride, esulta e grida fino a perdere la voce. Scaccia via tutti i pensieri negativi e ricomincia da qui, il feeling ritrovato e il ritorno alla vittoria.

Sugli altri due gradini del podio, purtroppo, la lotta non è mai scattata. Alex Márquez dopo esser stato passato da Bagnaia non è mai stato in grado di riprenderlo; quindi, ha corso in totale gestione mantenendo un sufficiente margine da quelli alle sue spalle. Così ottiene il suo sesto 2° posto su sei gare, tale da definirsi “Mr. Secondo posto” nell’intervista post gara; secondo in gara ma 1° nel mondiale, infatti, con la caduta di suo fratello, è lui il leader del mondiale con un solo punto su Marc e ben 12 su Pecco. Sarà difficile mantenere questa leadership, ma sia lui che il team Gresini si godono questa “momentanea” situazione. Dietro di lui Fabio Di Giannantonio, che chiude un ottimo weekend con una 4° posizione nella sprint e una 3° in gara lunga: due ottime prestazioni segnate anche dalle lotte interne con Morbidelli – che ha chiuso entrambe le gare subito alle spalle del compagno -, che a sua volta conferma l’ottimo stato di forma di questo inizio stagionale. Fantastico risultato anche per Marco Bezzecchi che rimonta dalla 13° posizione fino alla 6°, mostrando un’Aprilia molto forte, capace di correre al ritmo delle Desmosedici ufficiali, ma carente nel time attack e soprattutto in frenata, dove ieri il Bez ha faticato tanto nei suoi vari tentativi di sorpasso. Dietro di lui Enea Bastianini, autore di una rimonta dalla 17° posizione; unico pilota KTM a entrare in top 10 – Viñales ha terminato 12°, comunque a punti – dopo che le gare di Acosta e Binder sono terminate anticipatamente per la caduta del primo e un problema tecnico per il secondo. Vi è un gran dispiacere anche per la gara di Fermín Aldeguer: partito 12°, al termine del primo giro aveva recuperato due posizioni, e avviato la sua lunga rimonta; passa prima Acosta e poi Quartararo, e infine Miller, ritrovandosi in 5° posizione, anche grazie ai ritiri di Binder e di Marc Márquez. Ma a due giri dalla fine, quando Aldeguer aveva raggiunto il ritmo di quelli davanti e stava avvicinandosi alla VR46 di Morbidelli, cade e manda in frantumi tutto ciò di buono che aveva fatto. Stava spingendo tanto e ha superato il limite; l’inesperienza del rookie ha mosso il suo pedone. Ma resta quello stato di flow, di piena fiducia di sé stesso e della propria moto, che Fermín è riuscito a raggiungere per la prima volta da quando è in sella a una MotoGP. Ci saranno altre occasioni per lui, che, si spera, riuscirà a cogliere.

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