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Lando Norris vince il Gran Premio di Australia tra tante difficoltà, davanti a Max Verstappen e George Russell. Un incredibile Kimi Antonelli in 4° posizione, autore di una mega rimonta dalla 16°. Blackout in casa Ferrari, dal venerdì al sabato una piena involuzione di vettura che ha compromesso il weekend: 8° e 10° posizione per Leclerc e Hamilton. Ottimo il risultato ottenuto da Albon, Stroll e Hulkenberg, rispettivamente in 5°, 6° e 7° posizione, aiutati dalla pioggia e dalla conseguente strategia.

Tante le aspettative in questo primo weekend di gara dopo la lunga pausa invernale. I test invernali avevano lasciato qualche scia su quello che poteva essere questo inizio stagionale, e qualche conferma, in effetti, non ha tardato ad arrivare, incominciando proprio dal nuovo leader del mondiale. Durante le interviste, prima alla presentazione delle vetture e poi ai test in Bahrain, Norris ha rivelato di aver lavorato a lungo e duramente su stesso, fisicamente e, soprattutto, mentalmente, ammettendo le sue colpe riguardo la scorsa stagione e riflettendo sul futuro, dichiarando apertamente di voler vincere entrambi i campionati. Ai test abbiamo avuto modo di vedere una McLaren migliorata, per quanto fosse possibile, rispetto a quella del finale della scorsa stagione; i due piloti, infatti, hanno posto timori e preoccupazioni nelle menti degli ingegneri degli altri team con il loro passo gara, che fosse a basso o ad alto carico di benzina; così costante – soprattutto veloce – da non avere rivali. Questi dati sono poi stati confermati durante tutto il weekend a Melbourne: infatti, la pole di Lando è arrivata con un distacco di circa quattro decimi dalla 3° posizione di Max Verstappen. Ma la gara è stata tutt’altro che una passeggiata per il pilota britannico. Dopo aver tenuto la testa della corsa in partenza, ha dovuto resistere alle pressioni prima di Max, poi di Piastri; poi ancora, lucido il team a chiamarlo subito ai box, all’arrivo della pioggia, cosa che gli ha permesso di mantenere la leadership; e infine, di nuovo gli attacchi di Verstappen fino alla bandiera a scacchi. Se da una parte, la McLaren ha avuto la lucidità di mantenere la calma e prendere la decisione giusta al momento opportuno, dall’altra Lando ha mostrato il lavoro di cui ha tanto parlato; una grande crescita mentale che gli ha permesso di mantenere la calma anche nei momenti difficili, e a sua volta che gli ha consentito di avere il controllo assoluto per tutta la gara.

Chi altro può uscire contento da questa prestazione sono sicuramente Max Verstappen, e le due Mercedes. Max ha ammesso, sin dai test, che la vettura fosse in difetto tecnico rispetto ai principali competitors, McLaren e Ferrari, mettendosi come terza forza in lotta con Mercedes; ma, come la scorsa stagione, dove Red Bull non arriva, ci pensa Max. Risulta davvero incredibile pensare che sia riuscito, non solo a superare Piastri in partenza e rimanergli anche davanti, ma che abbia addirittura tentato di attaccare Norris per tutta la prima parte di gara, e poi negli ultimi 4 giri dopo la ripartenza. La Red Bull sembrerebbe essersi rialzata dopo il periodo buio di fine stagione dello scorso anno, perso in aggiornamenti non funzionali, ma è ancora difficile confermare queste sensazioni vista l’abilità di Max nell’alterare i dati tecnici spingendo la vettura dove, di norma, non si troverebbe.

Se Mercedes, prima di oggi, era quello più disperso tra i 4 top team, quello con più incognite da svelare e dati ancora da raccogliere, è quello che però ha tratto più profitto da questo weekend, l’unico a portare due piloti in top 4. Dopo l’ottima qualifica in p4, George Russell si è trovato a lottare e resistere agli attacchi della Ferrari numero 16 per la prima parte di gara, mettendosi, in seguito, in totale gestione della propria gara; e senza essere intralciato neppure dalla pioggia, grazie all’uscita di pista di Piastri, ha conquistato il gradino più basso del podio. Dall’altra parte del box, dopo una qualifica complicata – eliminato in Q1 da Bortoleto – Kimi Antonelli è stato protagonista di una memorabile rimonta dalla 16° fino alla 4° pozione. Alla sua prima gara in assoluto in F1, a soli 18 anni, in condizioni di pista e atmosferiche molto complicate, è stato l’unico rookie a essere all’altezza dei grandi piloti, calandosi nella parte di veterano.

Tante le aspettative anche per la Ferrari, però, non confermate. Dopo un ottimo venerdì che l’aveva vista protagonista al fianco di McLaren, sia sul passo che sul giro secco, poco prima delle qualifiche, Charles Leclerc ha dichiarato che la Ferrari ha “dovuto” modificare il setup di entrambe le vetture, per motivi a noi ignoti, compromettendo la performance della vettura: prima una brutta qualifica in 7° e 8° posizione, poi una gara completamente spenta. A concludere il tutto, le strategie sbagliate degli stessi piloti, all’arrivo della pioggia. Dai test abbiamo appurato come la SF-25 sia una vettura competitiva con una base molto solida, ma va studiata e compresa, c’è bisogno di stabilirne gli estremi, ponendo limiti che permettano di trovare il giusto bilanciamento, e ovviamente il proprio percorso evolutivo. Il tempo è centrale in tutto ciò, poiché è l’ultima stagione di queste vetture, e metà del team di Maranello è già focalizzato sulla vettura del 2026, come rivelato da AutoRacer nelle scorse settimane, quindi vi è un certa “fretta” nel tirare tutte le somme, sperando arrivino entro Suzuka.

Una risposta

  1. Articolo scritto bene,conciso e lineare.Mancano le tue personali considerazioni sulla Ferrari e sul team aldila Del risultato di questa corsa che come hai ben detto è stato assolutamente spento e mediocre.

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