Paddockpod

George Russell vince il GP di Las Vegas, in 2° posizione Lewis Hamilton completa la doppietta. A chiudere il podio c'è Carlos Sainz. Verstappen arriva solo 5°, alle spalle di Leclerc, ma davanti a Norris e conquista così il suo 4° titolo mondiale consecutivo, raggiungendo Prost e Vettel.

Il weekend di Vegas si prospettava essere il GP con maggiore show, visto che la passata stagione è stato protagonista di ben 90 sorpassi, ma certamente non ci si aspettava la sorprendente notizia delle dimissioni di Niels Wittich dalla direzione gara a inizio weekend. Certo la direzione di questa stagione ha lasciato molto a desiderare, specie se messa in relazione sulla qualità delle gare, con ben 7 piloti diversi riusciti a ottenere più di una vittoria, cosa mai accaduta in F1 se non quest’anno. A prendere il posto del tedesco è subentrato Rui Marques, che è stato il più recente direttore di diverse gare di F2 ed F3.

Il GP di Vegas è stato completamente dominato dalle Mercedes, sin dall’inizio delle fp. Infatti, da subito abbiamo visto una vettura molto competitiva, più in qualifica che in gara dai dati dalle simulazioni, ma il graining, incognita per tutto il weekend, è stato un nemico maggiore per gli altri più che il team tedesco di Brackley. Sicuramente la pole conquistata da George Russell e l’ottima partenza che gli ha permesso di mantenere la leadership hanno contribuito ad alleviare il graining, essendo sempre in aria pulita; ma anche Lewis Hamilton, partito dalla 10° piazza e nonostante sia sempre stato nello scarico di un pilota per attuare la sua rimonta, è stato uno dei migliori a gestire e preservare le varie mescole riuscendo a risalire fino alla 2° posizione e completare la doppietta del team tedesco. Ciò che ha sorpreso, oltre alla grande resistenza al graining, è stato il grande passo mostrato per tutta la gara. Infatti, nei giri finali, Lewis ha tentato di recuperare il distacco dal suo compagno di scuderia arrivando a siglare giro veloce su giro veloce, mostrando ancora una volta di essere molto forti su questa tipologia di circuiti.

Oggi M4x Verst4ppen è arrivato a conquistare il suo 4° titolo mondiale consecutivo, dopo una stagione condotta in maniera molto diversa dalle precedenti 3. A inizio anno ci si aspettava un’altra stagione come quella del 2023, con una Red Bull dominante su ogni tipologia di circuito, soprattutto dopo i primi tre Gran Premi in cui Red Bull si era presa tutto con tre doppiette, Max davanti a Checo Perez. Poi il GP di Australia dove M4x si ritira, Perez è disperso, e arriva la doppietta Ferrari. Poi in Giappone e Cina M4x torna a vincere tutto ciò che c’era da vincere. Infine, Miami, in cui vi è la svolta: gli aggiornamenti McLaren portano il team in alto come prima forza e arriva la prima vittoria di Lando Norris. Da lì in poi il dominio del team di Milton Keynes non era altro che un ricordo lontano. Ma, nonostante ciò, come abbiamo ripetuto più volte in questa stagione, gli errori di Norris e del suo team hanno permesso a Verst4ppen di vincere ancora altre 3 gare – Imola, Canada e Spagna. Nel gare successive M4x non è mai stato in condizione di vincere, ma nonostante una vettura molto più lenta è sempre riuscito a piazzarsi dove chiunque poteva aspettarsi un Norris o un Piastri oppure anche una delle due Ferrari. Ma la svolta arriva nel GP d’Ungheria, dove M4x perde completamente la testa, dopo un weekend molto difficile – vettura lenta, non abbastanza aggressiva in frenata e difficile da far girare in curva, poi il pitstop lento e una strategia sbagliata. Così si lascia andare a diversi commenti molto negativi sulla macchina e sul team. E Lambiase gli dà una risposta che svolta l’annata: “Hai appena buttato nel cesso 9 anni di crescita, sei proprio un bambino”. M4x dopo il GP stacca la spina, torna a casa per qualche giorno e poi una settimana dopo viaggia in Belgio. Lì, il giovedì, ha una lunga conversazione all’interno del paddock con Lambiase; lontano dal box, lontano dalla pista, un po’ se vogliamo, fuori dal mondo. Ciò che si sono detti è impossibile saperlo, ma M4x ne esce diverso: è un nuovo M4x, uno che festeggia ed esulta per una pole o una vittoria, gestisce e si accontenta anche di una 5° o addirittura di una 6° posizione, che si emoziona per la vittoria in Brasile e lascia andare finalmente anche qualche lacrima. Certo abbiamo anche visto il vecchio M4x, aggressivo e scorretto, ma consapevole e calcolatore che avrebbe comunque portato un risultato a suo favore. Come lui stesso oggi ha detto: “Questa stagione è stata di alti e bassi, ma siamo riusciti comunque a conquistare il mondiale piloti… È stata una bella stagione, mi sono divertito e soprattutto ho imparato molto. Ora non vinciamo più come prima, ma bisogna godersi il momento e comunque rimarrà il bel ricordo”. Oggi M4x ha vinto Mondiale Piloti ma ci sono ancora due gare da correre e un Mondiale Costruttori da conquistare, con la Ferrari che è riuscita ad accorciare a -24 dalla McLaren.

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