Martinator è campione del mondo, con un doppio podio si assicura la vittoria; perfetto Bagnaia che vince entrambe le gare, ottenendo l'11 vittoria in stagione, ma non basta.

Inspira ed espira, inspira ed espira… Jorge è lì, sulla sua moto, teso, nervoso; stringe la mano della sua fidanzata che lo rassicura. Uno sguardo al box, dove vi è tutta la sua famiglia, un bacio alla novia e poi, visiera giù. Alle spalle una bandiera verde viene sventolata e i semafori si illuminano di rosso: abbassatori agganciati, prima inserita, frizione salda e gas a martello; luci spente… Si parte. Lascia la frizione e inizia a contare, ventiquattro; ha una buona partenza, è 2° alle spalle di Pecco. Tenta di restargli attaccato, nella sua mente pensa ‘magari provo a superarlo’, ma non può prendersi dei rischi, non oggi; ha un obiettivo e uno soltanto, restare fra i primi 9. Ventitré, Marc Marquez lo supera in curva 1, Martin spinge un po’ di più, vede una piccola apertura in curva 3 ma desiste, troppo rischioso, non serve. Pecco e Marc aumentano il passo – la soft al posteriore aiuta – guadagnano e scappano via, Jorge li vede ma questa volta li lascia andare. E conta, ventidue, ventuno e venti. Enea Bastianini è dietro di lui, può dargli fastidio, ma Jorge è più veloce e si difende bene; lo tiene dietro. Aleix Espargaró si avvicina e supera Bastianini, sale in 4° alle spalle di Jorge, ai piedi del podio. È la sua ultima gara in MotoGP, l’ultima in Spagna, a casa sua, ma Jorge è suo amico, sa bene che non dovrà compiere mosse azzardate; questo pensiero ad Aleix era arrivato già nel giovedì: “Io vorrei vincere, ma c’è qualcosa di più grande del mio ritiro, e non voglio intromettermi, non farò nulla che possa infastidire Jorge e Pecco”. Quindi si avvicina ma non lo attacca, anzi, quasi lo difende dagli arrivi di Bastianini, Alex Marquez e Acosta. E Jorge torna a contare, diciannove, diciotto, diciassette. Il tempo sembra non passare. Nel box la famiglia e il team sono immobili, non respirano. Sedici, quindici, quattordici, tredici. Il box Ducati è teso, una piccola scintilla e tutto salterebbe: Carola e Domizia si scambiano uno sguardo, quasi a voler dire ‘Che gara sta correndo, ma non basterà. Più di questo non può fare altro’; il futuro non è più nelle sole mani di Pecco.

Dodici, undici, dieci. Jorge è da solo, 2 secondi da Pecco e 1 da Aleix, i pensieri arrivano: gli errori e le cadute della scorsa stagione arrivano alla mente, ma li scaccia, deve farlo… Beh lo ha già fatto, il vecchio Martin è alle spalle già da un pezzo, il nuovo, Martinator, è stato una bestia per tutta la stagione, bravo ad attaccare, fantastico difensore e ottimo a gestire quando serviva. Allora torna a contare, nove, otto, sette. Pecco inizia a spingere un po’ di più, stacca Marc dal proprio scarico, mettendolo a diversi decimi, mentre Jorge è ancora a 2 secondi. Sei, cinque, quattro. Due facce della stessa medaglia: Jorge da una parte, Pecco dall’altra, come l’anno scorso a parti invertite. Pecco inizia a realizzare che le 11 vittorie in stagione non sono bastate, le Sprint hanno dato il loro conto e sta per pagare amaramente; dall’altra parte i battiti aumentano, nel box iniziano a vedersi i primi sorrisi, Jorge deve rimanere concentrato, manca poco. Tre, due. Sugli spalti iniziano i festeggiamenti, i cori. Nel box iniziano ad abbracciarsi, a stringersi forte; le prime lacrime iniziano a scendere, quelle della madre e della sua novia, Maria, accanto a lui prima di ogni gara ormai da un paio d’anni a questa parte. Uno. Curva dopo curva, piano, con leggerezza perché il momento è finalmente arrivato, il sogno di un ragazzino è diventato realtà. Zero. Taglia il traguardo, festeggia, urla, rompe il deflettore ed esulta. Nei box e sugli spalti è una festa. Le prime congratulazioni arrivano proprio da Aleix, che, purtroppo ha perso la 4° posizione su Alex Marquez a pochi giri dalla fine, ma è comunque felice; felice di come è andata, di com’è stato, e soprattutto felice di aver potuto vivere questo momento prima di lasciare. Il giro per tornare ai box è lunghissimo: festeggia con i fan, con gli steward e con i propri amici, prima di presentare il casco del campione del mondo. Arriva al podio e si tuffa nella sua famiglia; attonito, bacia e abbraccia tutti coloro che gli si presentino davanti. Poi il grande e il forte abbraccio con Pecco: emozionante poiché sono cresciuti insieme, hanno corso insieme e ora sono entrambi campioni del mondo. Pecco torna al 63, consegnando il numero 1 a chi, dalla prossima stagione, lo indosserà con una pelle diversa, perché dalla Ducati passerà all’Aprilia. Jorge Martin è campione del mondo.