Il sole di Maranello torna a brillare nel GP di Austin, una dominazione in cui tutti gli altri piloti sono rimasti spettatori impotenti davanti a una delle prestazioni migliori di Charles. Non succede ma se succede…

Il weekend di Austin si è aperto con i vari file pubblicati dalla FIA contenenti le schede degli aggiornamenti dei vari team; mentre Red Bull e McLaren portavano delle novità e Mercedes rivoluzionava la filosofia di vettura, la scheda del team Ferrari era completamente vuota, conseguenza dell’aver anticipato il pacchetto d’aggiornamenti e i vari correttivi del SF24 tra Monza e Singapore. Se a inizio weekend questo poteva essere visto come un difetto, alla fine si è rivelata l’arma migliore; il non dover confrontarsi con la propria vettura con una sola sessione di libere a disposizione ha permesso alla Scuderia di imporsi, quasi senza essere notata. Infatti, mentre Red Bull continuava a discutere con McLaren sull’irregolarità, o meglio illegalità dell’ala posteriore vista a Baku, e McLaren confrontava Red Bull sulla questione T-Tray – dispositivo che permette di modificare l’altezza della parte anteriore della vettura in regime di parco chiuso – la Ferrari si è potuta concentrare su sé stessa, arrivando a confermare la bontà del pacchetto aggiornamenti e soprattutto dei correttivi del parte aerodinamica, grazie a un eccezionale lavoro in factory da parte di Diego Tondi e di tutti i membri del team aerodinamica. Infatti, durante la sessione di libere e le due sessioni di qualifica abbiamo potuto notare come la Ferrari fosse la più veloce nel primo settore, la sezione dello snake, il più guidato, mentre era in perfetto equilibrio nel secondo e nel terzo con Max e le due McLaren. Ma la vera sorpresa è stata notata nella Sprint. Se la preoccupazione maggiore questo weekend era il degrado gomme, i tempi di Leclerc agli ultimi giri della Sprint ha eliminato ogni preoccupazione. Ma restiamo in tema Sprint. Mentre Norris, dopo una buona partenza, ha provato ad andare a caccia di Verstappen in 1° posizione, la Ferrari, in 4° e 5° posizione, si è lasciata andare a una lotta interna fra i due piloti; fantastica per lo show, molto meno per il risultato ottenuto. Terminando in 2° posizione con Sainz e in 4° con Leclerc, e soprattutto guardando i tempi dei due Ferraristi, si comprende subito che, senza quella lotta, avrebbero potuto ottenere una 1° e 2° posizione. Una lotta che ha avuto due pensieri diversi dai due piloti: Carlos era contento di come fosse andata, zero gestione gomme e modalità di attacco fin dalla partenza – e ciò ha pagato abbondantemente; Charles, invece, ha riconosciuto giusto l’atteggiamento di Carlos, senza però riuscire a nascondere un leggero nervosismo per il risultato sprecato con una lotta che, secondo lui, poteva essere evitata per un risultato migliore, un 1-2.

Dopo le qualifiche che avevano visto Lando ottenere la pole davanti a Max, domenica mattina, nel paddock, non si parlava di altro se non della possibile partenza di Max. Tutti sapevano che Max avrebbe preso l’interno, spingendo Lando all’esterno, fuori pista. Tutti, pare, tranne Lando, che al momento della partenza non chiude l’interno ma sta al centro e perde così la testa della corsa. Ma chi sapeva benissimo come si sarebbe mosso Max era proprio Leclerc, che, in partenza, aspettava l’attacco di Max su Norris per poi andare tutto all’interno e passare entrambi e prendersi la testa della corsa. Da questo punto in poi la vittoria non è mai stata in dubbi; una fantastica gestione gomme che ha permesso di fare una sola sosta, e il miglior passo gara possibile ha permesso di rimanere sempre in 1° posizione, anche virtuale al momento del pitstop. Ma Leclerc sapeva già tutto, in mattinata un giornalista della F1tv gli ha chiesto se avessero cambiato approccio rispetto alla Sprint, e Leclerc ha risposto: “Non cambieremo approccio, ma il risultato, in Gara dobbiamo vincere e un 1-2 è a portata quindi deve essere quello il risultato”. Idee ben chiare fin dall’inizio, così ci ha abituati Leclerc, una mentalità sempre improntata al vincere, mai accettare o firmare per un secondo posto. Leclerc sogna e noi Tifosi sogniamo con lui; tantissime sono state le volte in cui la Ferrari non poteva ambire a essere in alto ma lui era lì a provare e rischiare tutto, riportandola il più in alto possibile. Questo è Charles, un lottatore che se ne frega dei pronostici, parte primo o parte ultimo, l’obiettivo è vincere, che si tratti di una gara o di un mondiale. Lo diceva anche Enzo Ferrari “se guidi una Ferrari devi vincere, non importa il resto”. Charles incarna lo spirito, la fame e la determinazione che da sempre accompagna questa passione Rossa. Se Charles sogna, la matematica gli dà più o meno ragione. La Ferrari è a solo 8 punti da Red Bull e a 48 da McLaren con 5 gare alla fine della stagione; il mondiale Costruttori è a portata ma non vi è margine d’errore, c’è bisogno del miglior Charles e del miglior Carlos, proprio come li abbiamo visti questo weekend. Il mondiale Piloti bisogna metterlo un attimo da parte, i punti sono maggiori e, comunque, Max e Lando sono sempre lì nelle prime posizioni. C’è solo gara per gara, ottenere il miglior risultato possibile e vedere, infine, cosa accade.
E questa volta ti sei divertito.S mia se e senza ma.Avanti così ragazzo