È Marc Marquez a vincere il GP d’Australia, in maniera devastante davanti a Martin e un anonimo Pecco Bagnaia.

A 4 GP dalla fine chiunque si aspetterebbe di vedere sul gradino più alto del podio il leader del mondiale o, comunque, il suo immediato inseguitore; ma questi topic non sono adatti alla MotoGP, perché anche chi corre con la gp23, la moto della passata stagione, può intromettersi in una lotta mondiale, tra chi è già campione ma vuole esserlo di nuovo e chi aspira a diventarlo, dopo aver fallito il primo tentativo nel 2023. A ben guardare le ultime gare si comprende facilmente come Martin possa avere maggiori chance di Bagnaia: lo spagnolo, oltre alla costanza di essere sempre sul podio, ha una gestione gomme molto positiva, che gli consente di lottare dal primo giro fino all’ultimo, tenendo lo stesso passo quasi come se non soffrisse il degrado; Pecco, invece, ha un grosso problema con le gomme, che si dissocia in due difetti diametralmente opposti: quello più frequente è stato il non mettere in temperatura l’anteriore per la prima parte di gara, ma essere competitivo per la seconda; l’altro, si verificherebbe se dovesse riuscire a portare l’anteriore alla giusta temperatura, e quindi essere competitivo sin dalla prima curva, arrivando così alla seconda parte di gara con un degrado gomme elevatissimo, tale da dover correre 1 s più lento degli altri. Quest’ultima opzione è ciò che è successo nella Gara di oggi. Dopo una buona partenza che lo ha visto salire in 2° posizione, dopo anche il long lap penalty di Bezzecchi, è stato sempre ingaggiato con Martin per la 1° posizione, fino al giro 12 dove lo supera, ma poi andando leggermente largo alla curva successiva viene ripassato da Martin e riesce ad infilarsi anche Marc Marquez. Due giri più tardi, praticamente a metà corsa, Pecco inizia a perdere contatto con i primi due, terminando la Gara con 10 s di distacco. Con un Pecco così in difficoltà Martin avrebbe dovuto solo tenere la concentrazione e portare la moto a casa, e avrebbe potuto iniziare a disegnare il proprio sigillo su questo mondiale.

A rompere questo sogno è stato Marc Marquez. Weekend incredibile, il più veloce nelle prove libere, il più veloce nelle prequalifiche, secondo in qualifica e secondo in Sprint. Ieri è stato costretto a lasciare la vittoria a Martin dopo una brutta partenza, che lo ha costretto a una lenta rimonta; infatti, una volta superato Pecco al giro 8, il suo gap da Martin era di 3,2 s, troppi. Oggi, invece, aveva un solo obiettivo, superare Martin e vincere la sua terza gara stagionale. Ma di nuovo la partenza non è stata delle migliori, anche a causa della sua visiera a strappo, che si era tolto e aveva lanciato via una volta posizionata la moto in griglia; il vento l’ha riportata sotto la sua moto, precisamente sotto la sua ruota posteriore. Al momento dello spegnimento dei semafori Marc resta completamente fermo, con la ruota che scivola sulla visiera, per poi portare uno sbilanciamento totale una volta toccato di nuovo terra. Marc si è ritrovato così in 6° posizione e per l’ennesima volta questa stagione compie una fantastica rimonta: sale in 5° dopo il long lap di Bezzecchi, poi l’errore di Binder e il sorpasso su Morbidelli. È 3° a 1 s da Martin che è 1°. Dopo aver superato anche Pecco, Marc resta incollato a Martin per 12 giri senza mai tentare un attacco, ma tenendo sempre un gap di 2/3 decimi. Al giro 23 Marc inizia a mettere pressione a Martin, cercando punti di sorpasso, e al giro successivo quest’ultimo compie un errore che permette a Marquez di superarlo, ma Martin non demorde e al giro successivo in curva 1 lo ripassa. Ma Marc era determinato e deciso, questa volta non sarebbe rimasto dietro, e nelle 2 curve successive prepara l’attacco e in curva 4 lo supera con un sorpasso fantastico, aggressivo al punto giusto ma devastante per Martin, che perde così 5 punti importantissimi. Solo 3 vittorie in questa stagione per lui, ma correndo con una gp23 fa salire non poche preoccupazioni per la prossima stagione ai suoi avversari; andando a correre in Ducati Factory, moto ufficiale, avrà tutte le carte in regola per essere in lotta mondiale e, magari anche il favorito. Martin da canto suo si è lasciato sfuggire un’ottima occasione di portare il suo distacco a +25, ma perdere quei 5 punti non sarà sicuramente il dramma più grande avendo comunque massimizzato le due gare ottenendo una 1° e una 2° posizione, terminando sempre davanti al suo diretto avversario. Chi non può essere decisamente contento del proprio risultato è quindi Pecco, che dopo la 4° posizione di ieri e la 3° di oggi, di punti ne ha persi e non pochi; a tre gare dalla fine 20 punti possono essere tanti come pochi, ma per abbattere questo distacco ha bisogno di vincere, e una vittoria, almeno per il momento, sembra molto difficile da ottenere. Serve il miglior Pecco, quel Pecco che in questa stagione si è visto a sprazzi, e come abbiamo visto, è una condizione non sufficiente quando si è in lotta per il mondiale, specialmente se il tuo avversario è in condizione splendida, al punto più alto della sua carriera. 3 GP alla fine, 111 punti disponibili, 20 i punti che separano i 2 piloti… Che stagione.