Lando Norris vince il GP di Singapore con 21 s di vantaggio e resta in lotta per il mondiale, ma facciamo due conti...

Dall’inizio della stagione a oggi è ancora Max Verstappen ad avere il maggior numero di vittorie, ma è Lando a essere il candidato principale per il titolo mondiale, grazie principalmente alla grande differenza tecnica delle vetture. Il pacchetto di aggiornamenti che ha permesso alla McLaren di sorpassare la Red Bull e diventare la vettura da battere è arrivato nel weekend del GP degli Stati Uniti a Miami, dove è arrivata anche la prima vittoria di Lando; alla fine del weekend, il divario tra Max e Lando era di ben 53 punti. Oggi, dopo 4 mesi e mezzo e ben 12 gare, il distacco è di 52 punti: in queste 12 gare la McLaren ha conquistato solo 3 vittorie, una con Lando Norris a Singapore, mentre due con Oscar Piastri tra Ungheria e Baku. Tante, forse troppe le gare in cui la prima posizione era un obiettivo facilmente raggiungibile ma che McLaren e soprattutto Norris non hanno concretizzato, e ora inizia a farsi molto pesante quel numerino che diminuisce sempre di più gara dopo gara; il distacco è ancora lì praticamente invariato e la pressione inizia a diventare sempre più grande, la paura di aver avuto la macchina migliore per gran parte della stagione ma non essere riuscito a sfruttarla a dovere a causa di un errore in qualifica, una gestione di gara o una strategia sbagliata. La stessa pressione che sta tenendo Norris sospeso su un filo molto sottile, che gli impedisce di mostrare con scioltezza il suo solito sorriso; la tensione è palpabile, si è visto durante la gara di ieri, quando con un vantaggio di 30 s su Verstappen ha rischiato di metterla nel muro ben 3 volte, certo complice la temperatura altissima del cockpit. Tensione e pressione di un ragazzo che sa di essere arrivato al break point, ora deve vincerle tutte, ha la vettura giusta ma serve testa, mentalità e una gran dose di sangue freddo, e non deve dimenticare che quella stessa auto la guida anche Oscar Piastri, che non intende minimamente essere messo in secondo piano. Vincerle tutte e ottenere sempre il giro più veloce, per quel punticino che potrebbe fare la differenza alla fine, soprattutto se Max, anche in vista del pacchetto d’aggiornamenti che la Red Bull ha preparato per il GP di Cota, dovesse rimanere sempre nel suo scarico, bloccando permanentemente quella 2° posizione.

Ma non dimentichiamoci di Charles Leclerc che potrebbe effettivamente mettere i bastoni tra le ruote a Lando, che grazie al pacchetto arrivato a Monza, ha chiuso quasi completamente il gap, sia in qualifica che in gara, con l’inglese. Dall’inizio di stagione Charles ha raggiunto uno stato di forma fenomenale e, soprattutto nelle ultime gare sta compiendo delle prestazioni di una qualità così alta da definirle dei veri e propri miracoli. Questo weekend, il problema in Q3 alle termocoperte e un outlap da rivedere, ha condizionato completamente la direzione di gara, portandolo a effettuare una gran rimonta in una pista di difficile sorpasso nonostante le 4 zone DRS. Così dalla 9° posizione da cui è partito è arrivato in 5° alle spalle di George Russell, protagonista di una gran difesa nell’ultima parte di gara. Ma ciò che ha stupito del monegasco è che i suoi tempi erano pari a quelli di Lando Norris; quindi, con una qualifica differente avremmo sicuramente visto un’altra gara con loro due protagonisti. Ed è questo che vedremo a Cota, pista in cui Leclerc ha sempre avuto un particolare feeling, una lotta tra loro due e la Red Bull n. 1 che dovrà subito connettersi con gli aggiornamenti per non rischiare di rimanere del tutto inerme nella lotta mondiale.

Ma tornando sui propri passi alla gara di ieri abbiamo un altro piccolo dettaglio: se Norris dovesse vincere tutte le gare ottenendo anche il giro veloce meno che uno, e Max arrivasse sempre secondo, sarà quest’ultimo incoronato vincitore con un solo punto di vantaggio. Se ciò è possibile è solo grazie a Daniel Ricciardo. Questo è stato un weekend particolare per lui e per i fan: tutto partito da Ralf Schumacher che giovedì lancia una bomba sul paddock, affermando che questo fosse l’ultimo weekend in F1 del pilota australiano, poiché a Cota, in VCARB, ci sarebbe stato Liam Lawson. Sembrava un semplice rumor, ma con le interviste per le varie emittenti televisive, Daniel ha quasi ringraziato e salutato tutti, poi dopo la gara l’addio definitivo. “Una marea di emozioni, sentimenti e stanchezza… Forse il lieto fine per me non c’era“, queste le parole di un pilota che con gran rammarico si prepara a dire addio, il rammarico di non essere riuscito a realizzare il suo sogno, quello di diventare campione del mondo. Ma felice di come ha condotto la vita: gran coraggio di lasciare la Red Bull perché l’idea di essere secondo, dietro Max, non l’avrebbe mai accettata, poi sbaglia prendendo strade che hanno portato via prima il suo sorriso e poi quasi sé stesso, ma poi si rialza e torna a Casa, dove è sempre stato bene, la stessa che però adesso lo sta allontanando nuovamente, ma questa volta è diverso, è pronto, ma prima di andare fa un ultimo regalo alla sua Famiglia, al suo vecchio compagno Max, un ultimo giro veloce, togliendolo a Norris, e forse dando quel piccolo sprazzo di luce di cui la Red Bull ha bisogno in queste ultime gare. Dopo un “Grazie Daniel” nel team radio a fine gara, Max aggiunge “Deve essere soddisfatto di ciò che ha ottenuto perché ha avuto molto più di quanto molti piloti mai sognerebbero“. Daniel non è riuscito a scrivere il suo nome tra i campioni, ma nessuno si dimenticherà mai di lui, dei suoi sorrisi, della sua felicità, dei suoi sorpassi iconici, farà sempre parte della storia della Formula 1.
Prima di tutto,posso scusarti del ritardo,sempre che l’esame sia andato bene altrimenti vedo in serio pericolo le tue denocchie per fratture multiple sopraggiunte.
Poi,invazzato come una iena perché in trasmissione chiamano come commentatore uno come Fisichella,mai stato buono,nè a guidare e nè a commentare
Ti auguro con tutto il cuore che tu possa coronare i tuoi sogni.Sei infinitamente bravo e sono orgoglioso di te