Prima vittoria in F1 per Oscar Piastri e prima doppietta McLaren in stagione; Hamilton ancora a podio, 200° in carriera; bene Ferrari con Leclerc in 4° posizione, ma Sainz non tiene il passo ed è 6°; Verstappen non basta più, serve la Red Bull.

Che bello poter dire ancora una volta “una delle gare più belle della stagione”: si è appena corsa la 13° gara della stagione e abbiamo visto per la settima volta un pilota diverso sul gradino più alto del podio. Oscar Piastri vince la sua prima gara grazie a una super partenza, con cui supera il proprio compagno di scuderia, e grazie a una super gestione gomme e gestione gara, nonostante il caos provocato dal muretto box con Norris. Hamilton chiude il podio siglando il suo podio numero 200, altro ennesimo record siglato dal pilota Mercedes. Podio conquistato non in modo semplice: prima di tutto una super partenza gli permette di superare la Ferrari di Carlos Sainz, tenere a bada un super Leclerc e piazzarsi in p4 alle spalle di Verstappen; poi una buona gestione gomme e due ottimi pitstop effettuati al momento giusto, dove con il primo è riuscito ad avvicinarsi e mettersi sotto il secondo, e con il secondo tenta e riesce l’undercut, mettendosi in p3. Tutto ciò mentre controllava uno Charles Leclerc alle proprie spalle che conduceva una delle sue migliori gare della stagione. Dopodiché ha effettuato una stenuante difesa su Verstappen, che lo ha portato a consolidare la propria posizione e creare una nuova pietra miliare che difficilmente sarà battuta.

Ferrari dopo diversi weekend da buttare, torna un po’ in vita. Il nuovo fondo sembra aver corretto il bouncing (ma ne avremo certezza solo in Belgio, pista a più basso carico aerodinamico) e aver dato maggiore stabilità rispetto a Silverstone, ma ancora non è abbastanza. Il fondo è arrivato in netto anticipo rispetto ai pronostici che lo attendevano a Monza o a Singapore; ciò grazie a un eccezionale lavoro di Charles Leclerc che nelle ultime tre gare ha sempre utilizzato assetti molto estremi per poter portare l’auto al suo limite, per ottenere il più presto possibile dati effettivi sul pacchetto di Barcellona; poi un po’ di lavoro al simulatore di Maranello per provare il nuovo fondo. La vettura ha recuperato altri decimi alla Red Bull, ma rispetto a inizio anno la Ferrari è più lenta di 2 decimi; quindi, non c’è stato un vero salto qualitativo: con un pacchetto che sembrerebbe ancora non completo, si attendono i correttivi che arriveranno dopo la pausa estiva, nella speranza che possa ridare più stabilità senza perderne di performance. Il weekend per Leclerc non era iniziato nel migliore dei modi, andando a muro nella seconda sessione della prove libere; poi in qualifica non riesce subito a trovare il giusto feeling sul giro secco – in generale il problema di questa stagione per lui – che gli costa un set di troppo per passare il taglio del Q2; quindi, un solo tentativo nel Q3 che lo qualifica in p6, mentre Sainz si assicura la 4° posizione. In gara Leclerc dimostra ancora una volta la sua temibile gestione gomme: dopo una super partenza che lo porta in p5 davanti a Sainz e lo mette in lotta con Hamilton, Leclerc compie la solita magia arrivando a fare 24 giri con gomma Media, e poi al secondo stint montare un ulteriore set di medie, usato, e compiere 31 giri; alla fine conclude in p4 una super gara giocata tutta sulla gestione gomme. Il suo compagno, invece, in gara è quasi assente: dopo una pessima partenza che lo ha portato alle spalle delle vetture numero 44 e numero 16, viene superato anche da Fernando Alonso, scendendo in p7. Dopo qualche giro supera il connazionale e prende la 6° posizione, tenendola sino a fine gara, con un passo gara non all’altezza del monegasco, sempre sui 3/5 decimi in più.

Ma questo weekend ha visto trionfare anche un altro pilota, protagonista nelle ultime settimane del palcoscenico del mercato, si tratta di Kimi Antonelli, che nella giornata di domenica ha vinto la sua seconda gara in F2. Dopo che Toto Wolff, Team Principal di Mercedes, nel giovedì del weekend di Silverstone aveva riaperto le porte a Carlos Sainz, il sabato Kimi va prendersi, volando sul bagnato, la vittoria della sprint; e adesso, all’Hungaroring, vince la feature race della domenica, effettuando una super rimonta con sorpassi da sogno, per poi, al momento del pitstop, aiutato dal regime di Safety Car, montare gomma soft e dominare spaventosamente la parte finale della gara, andando a creare un gap di più di 10 s tra sé e il secondo. Una cosa è certa Kimi vuole la Mercedes e l’avrà; il dubbio di Toto Wolff riguarda solamente la stagione in cui Kimi guiderà la Mercedes: farà un anno in Williams e poi salirà nel Top Team, o sarà direttamente una freccia d’argento?
Competenza della materia che solo un SUPER appassionato può avere.Bravo,ottima disamina della gara