GP della Gran Bretagna: 104° vittoria per Lewis Hamilton nel Gran Premio di casa; Max Verstappen soffre inizialmente ma si prende una super 2° posizione; un grandissimo Hulkenberg in 6° posizione; molto bene le Aston, entrambe a punti; Albon e Tsunoda chiudono la top 10 con una mega prestazione.
Nel venerdì è la McLaren che s’impone di forza su Red Bull e Mercedes, sia per quanto riguarda il passo gara che per il giro secco; il sabato, poi, arrivata la pioggia, è la Mercedes che fa da padrona incontrastata, solo Leclerc riusciva a star loro dietro soltanto di pochi centesimi almeno su passo gara, mentre McLaren e Red Bull, avendo optato per un medio carico aerodinamico, erano sui 4/5 decimi dietro. Dopo le FP3 McLaren decide di fare una piccola variazione all’assetto, aumentandone il carico aerodinamico e sacrificando km/h nei lughi rettilinei; Red Bull non cambia nulla e si affida alle mani degli strateghi e di Max Verstappen. In Qualifica, in condizioni miste, le Mercedes hanno volato in tutte le sessioni, ottenendo una grandissima prima fila con Russell in Pole e Hamilton alle sue spalle, dietro solo di 0,171 s. Norris porta la sua McLaren sul podio, mentre il suo compagno è 5°; Verstappen si frappone, è 4°. Primo capolavoro delle Mercedes di tutto il weekend, ma c’è stato anche un altro eroe: Nico Hulkenberg, qualificatosi 6° davanti a Carlos Sainz, conclude la gara in 6° posizione davanti a entrambe le Aston Martin e alle spalle solo di Mercedes, Red Bull, McLaren e Ferrari; gli aggiornamenti portati in casa Haas hanno funzionato alla grande, portando la propria vettura verso una configurazione simil-Ferrari, riuscendo soprattutto a evitare il problema dei bouncing, che hanno portato il pilota tedesco a qualificarsi davanti a una Ferrari. Aston Martin dopo aver garantito l’arrivo di una vettura completamente nuova questo weekend, hanno bocciato tutto lo sviluppo, restando, quindi, con la vettura con cui ha corso finora: nonostante ciò, hanno portato a casa dei buoni punti con la 7° posizione di Stroll e l’8° di Alonso.
Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio di casa in maniera eccezionale, dopo una gara spettacolare sotto ogni punto di vista: durante il primo stint, al giro 18, quando hanno iniziato a cadere le prime gocce di pioggia pesanti, Hamilton sorpassa un Russell in difficoltà alla Stow, curva 15; subito dopo in curva 1 entrambi vanno lunghi e tagliano curva 2, così Norris e Piastri li superano e si prendono la testa della corsa. La pista incomincia a bagnarsi e sono tutti costretti a rientrare ai box per montare le inters. Al giro 34 Russell è costretto al ritiro per un problema alla parte idraulica; cede la sua 4° posizione a Verstappen. Ha smesso di piovere e dopo 4 giri la pista inizia ad asciugarsi; Hamilton e Verstappen decidono di fermarsi per cercare un vantaggio nei confronti di McLaren; Hamilton monta soft, Verstappen Hard. Norris si ferma il giro successivo e monta soft, Piastri quello dopo ancora e monta media nuova. Dal giro 38 al 52 Hamilton compie 15 giri da qualifica: Verstappen avendo montato le hard non aveva bisogno di gestire, quindi ha dato tutto ciò che poteva, superando Norris al 48° giro e arrivando a solo 1,4 s da Hamilton; sarebbe bastato un altro giro per l’olandese e avrebbe vinto; ma con questa macchina e soprattutto per come si era messa la gara per lui, raggiunto anche da Sainz prima dell’arrivo della pioggia, avrebbe terminato la gara in 6° posizione. Per questo motivo è da considerarsi un capolavoro quello di Verstappen, non lottare inutilmente a inizio gara contro le McLaren, e quello del muretto box, che hanno permesso a Verstappen di conquistare la 2° posizione. Una volta tagliato il traguardo, tra i fan è esploso un boato mai sentito prima: dalle parole di Russell prima che Lewis scendesse dalla monoposto, alla felicità incontenibile di Toto Wolff e del team, dalle lacrime di Peter Bonnington, a quelle di Lewis Hamilton stesso, condivise anche con suo padre una volta sceso dalla vettura, poi culminate in un lungo abbraccio. Questa vittoria di Hamilton vale più delle altre; abbiamo già visto un Lewis Hamilton emozionato, ma questa volta è stato diverso: le lacrime e i singhiozzii gli impedivano di parlare, prima nel team radio e poi all’intervista post-race, poi sceso dall’auto ha impiegato diverso tempo prima di togliere il casco, perché lì sotto era un fiume in piena, e posso sicuramente dire che non fosse l’unico in tale condizione. Che questa vittoria valga più di 7 titoli mondiali non può dirsi, ma che sia la più emozionante tra tutte le 104, è sicuro. Ieri l’uomo dei record è tornato a battere martello: 9 vittorie dello stesso GP, nessuno come lui, tra l’altro anche a casa sua; 104° vittoria in carriera, pareggiando con le pole; 7 mondiali vinti, al pari solo di Michael Schumacher; stiamo assistendo alla fine di un’era, solo 12 GP ci separano da essa, ma non sarà la fine della storia, perché la prossima stagione, questo campione, questa leggenda, vestirà di rosso, e speriamo che possa aumentare il suo museo caricandolo ulteriormente di trofei, e perché no, magari di un 8° titolo, che nel 2021 era arrivato ad accarezzare senza riuscire ad abbracciare. Ma sappiamo che alla fine di tutto diremo soltanto due parole: Grazie Lewis.