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GP d’Austria: lotta al limite e oltre tra Verstappen e Norris, ne scaturisce un contatto, Verstappen termina 5°, DNF per Norris in gara; Russell ne approfitta e vince la gara; rimonta per Piastri dalla 7° alla 2°; Sainz è 3°; Hulkenberg eccezionale in 6° davanti a Perez; bene Gasly in 10°; Leclerc 11° con una super rimonta dopo un contatto al primo giro e 4 pitstop.

Si è partiti venerdì con la qualifica della Sprint: tutto come ci si aspettava con Verstappen e Norris in prima fila, Piastri e Russell subito alle loro spalle; unica sorpresa è stato il problema tecnico alla monoposto di Leclerc che non gli ha consentito di fare il giro, quindi 10°, ma nella Sprint recupera in solo 6 curve al primo giro 3 posizioni e sale in 7°, ma ha ancora problemi di surriscaldamento che non gli consentono di attaccare ulteriormente. Verstappen vince la Sprint davanti a Piastri, che sfrutta un errore del compagno che arriva 3°. La qualifica del sabato è fin da subito scritta con un mega giro di Max Verstappen in 1.04,314; quattro decimi all’incirca più veloce di Norris e cinque da Russell; modifiche all’assetto sulle Ferrari, Sainz 4°, Leclerc, cercando il podio, va in overdrive (andare più veloce di quanto la vettura possa sopportare) e quasi la perde in curva 9, resta 6° grazie al primo tentativo.

La gara di Leclerc si complica sin dal primo giro da curva 1, ritrovandosi chiuso tra Piastri all’esterno e Perez all’interno, Leclerc si tocca con Piastri subendo un danno all’alettone anteriore: è costretto a rientrare ai box e si ritrova a 30 s dalla 18° posizione. Per lui inizia una super rimonta che lo porterà ad effettuare quattro pitstop, uno in più degli altri, e ad arrivare in 11° posizione a soli 5 s dalla zona punti. Anche per Piastri vi è una grandissima rimonta dalla 7° posizione alla 2°, sicuramente aiutato dalla doppia caduta da podio del suo compagno e di Verstappen, ma sarebbe comunque stato 4° a un paio di secondi dal podio. Per quanto riguarda l’altra Ferrari, Carlos Sainz ha lui stesso definito il suo weekend “solido”, dopo aver terminato la gara in 3° posizione. Ma il discorso sulla questione Ferrari è aperto: il pacchetto d’aggiornamenti portato a Barcellona ha risvegliato una problematica vecchia di due anni, quale il bouncing, cioè i vari sobbalzi che la monoposto effettua quando il fondo va a toccare l’asfalto; il problema è stato quasi risolto tra il venerdì e il sabato d’Austria, ma ciò ha comportato un limite alla vettura, limite che ha poi condannato il secondo tentativo di Leclerc nel Q3 del sabato.

Per la Mercedes doveva essere un altro weekend con podio ma alla fine si è presentata l’occasione per la vittoria, sfruttata magnificamente grazie a una super gestione della gara da parte di Russell, che sin dal terzo giro ha avuto Carlos Sainz alle proprie spalle volenteroso di un sorpasso, ma il pilota inglese ha saputo mettere tra sé e lo spagnolo il giusto distacco che gli permettesse di stare tranquillo. Anche Toto Wolff, Team Principal della Mercedes, è rimasto sorpreso di quest’occasione presentatasi, tant’è che ha quasi rischiato di far perdere l’auto al proprio pilota, come lui stesso ha affermato in un’intervista, quando si è aperto nelle comunicazioni e ha urlato al proprio pilota “you can win this”, questa puoi vincerla, definendola la cosa più “stupida” che avesse mai fatto da quando è a capo del team. Per Hamilton gara di gestione dopo aver subito un danno, un buco nella pancia destra della vettura, durante il sorpasso subito da Sainz; ciononostante una buonissima 4° posizione per lui, che comporta una grossa quantità di punti portati a casa per la Mercedes nel Costruttori.

Ma l’eroe e il pilota di giornata è sicuramente Nico Hulkenberg che all’ultimo giro arriva a battagliare con Sergio Perez e riesce anche superarlo conquistando la 6° posizione; il suo compagno, Kevin Magnussen, arriva in 8°, e la Haas arriva a conquistare 12 punti in una sola gara: lo scorso anno ne conquistò 12 in tutta la stagione.

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