Nuove regolamentazioni 2026
Periodicamente la FIA porta cambiamenti per quanto riguarda il regolamento tecnico delle vetture, con l’unico obiettivo di rendere la F1 uno sport sempre più avvincente, sotto l’aspetto delle lotte in pista e in classifica, sempre più sostenibile e sempre più sicuro per i piloti. Nel 2026 le monoposto subiranno una rivoluzione quasi totale, a partire dal peso, dalla grandezza, la sostenibilità per quel che riguarda il motore, e a finire il drs, che verrà completamento abolito e in sua sostituzione si avranno due nuove modalità. Ma è giusto tener presente che queste regolamentazioni non sono state ancora accettate, e che quindi potranno essere in parte o in totale modificate.
Ma andiamo con ordine e incominciamo con il peso e la grandezza delle vetture. Un tema molto discusso tra i fan della Formula 1 nelle recentissime stagioni, a causa, ovviamente, di una grandezza eccessiva delle vetture che impediscono lotte in punti di pista considerati oggi “impossibili”, quando nella stagione del 2007 o del 2008, per esempio, fare un sorpasso lì sarebbe stato considerato magari un azzardo ma di certo non impossibile. Ovviamente in riferimento alle due stagioni citate, le vetture erano completamente differenti: più leggere, più piccole e motori V8; queste tre cose in particolare sono quelle che un long-time fan guarda con un po’ di nostalgia, sperando sempre che un giorno si possa tornare, in un certo senso, al passato. E proprio ora sembra che quel passo all’indietro stia per essere compiuto. La FIA per il 2026 ha proposto l’idea di una vettura più piccola e più leggera: si passerà da una larghezza di 2000 mm, considerando l’alettone anteriore, a 1900 mm; e una lunghezza, che va dal centro della ruota posteriore a quello dell’anteriore, di 3600 mm a 3400 mm; il peso passerà da 798 Kg a 768 Kg. Una differenza di 0,1 m e 0,2 m, che sembrano essere pochi letti in questa maniera ma che in realtà in Formula 1 sappiamo essere fondamentali. È comunque opportuno ricordare che questo è solo il primo passo verso il passato, e quindi andarci in punta di piedi è la decisione più giusta. E soprattutto, è bene ricordare, che le F1 nel 2007 avevano una lunghezza di 4545 mm e una larghezza di 1796 mm; quindi, per quanto riguarda la lunghezza grandissimi passi in avanti sono stati già effettuati.
Altro punto di fondamentale importanza è il motore. Da quando il turbo ibrido è entrato in vigore nel 2014, l’elettrico ha sempre preso, anno dopo anno, più spazio sull’endotermico. Gli stessi piloti non sono felici di questa scelta, che ricordano con rammarico i motori V12, considerati da loro l’apice della Formula 1. Ovviamente oggi è quasi impensabile riavere un motore del genere, per questo motivo sempre i piloti spingono per riportare le monoposto almeno a un V10. Nel 2026 non si avrà questo passo in “indietro”, ma ci saranno diverse novità: sarà rimosso l’MGU-H (Motor Generator Unit – Heat) che ha il compito di recuperare l’energia cinetica derivante dalla rotazione della turbina e convertirla in energia elettrica e inviarla alla batteria; da un motore a combustione di 540 Kw e un MGU-K (Motor Generator Unit – Kynetic, che ha il compito di recuperare l’energia cinetica prodotta in frenata e convertirla in energia elettrica e inviarla alla batteria) di 120 Kw, si passerà a un motore a combustione di circa 400 Kw e un motore elettrico di 350 Kw. Ci sarà un incremento della grandezza della batteria e una riduzione del flusso del carburante. Un aumento dell’elettrico, soprattutto in questa misura, non era nei sogni dei tifosi, ma al riguardo abbiamo le parole di Stefano Domenicali, presidente e CEO della FIA: in un’intervista ha ribadito che l’obiettivo della FIA è quello di riportare un motore V10, obiettivo datato per il 2030, in vista soprattutto del Net-Zero Carbon, cioè l’obiettivo prefissato di ridurre sprechi in circuito, ridurre l‘uso della plastica, l’utilizzo di energie rinnovabili e ovviamente di un carburante al 100% sostenibile. Per questo motivo bisogna attendere ancora un po’ per quanto riguarda il motore, ma la direzione intrapresa dalla FIA a riguardo, almeno teoricamente, sembra essere del tutto coerente.
La parte forse più importante di queste nuove regolamentazioni riguardano il drs. Come ho già anticipato, il drs non ci sarà dalla stagione 2026 in poi, al suo posto, per ridurre l’aria sporca e avere un ulteriore incremento di potenza, ci sarà l’Override, una modalità di sorpasso tramite un’aerodinamica mobile. Quest’ultima sarà disponibile in due modalità, attivabili dal pilota stesso con un pulsante sul manubrio: l’X-Mode, attivabile solo in rettilineo, permetterà di abbattere la resistenza del 55%, attraverso un movimento di apertura del futuro alettone posteriore e dei flap del futuro alettone anteriore, e inoltre un incremento di potenza tramite la batteria; e lo Z-Mode che invertirà i processi appena descritti, quindi disattivazione della modalità di sorpasso, e chiusura dei flap dell’alettone anteriore e dell’alettone posteriore, che daranno in questa maniera massima aerodinamica e massima downforce in frenata e in curva. Lo Z-Mode ha il compito di dare appunto maggiore stabilità in curva, specialmente quando si è in scia di un’altra vettura; l’X-Mode è per facilitare il sorpasso. Sarà sicuramente curioso vedere come i diversi team evolveranno questo progetto: differenziando i diversi alettoni potremmo avere soluzioni diverse dell’Override e quindi risultati diversi.
Dopo tanti anni, sembra che quel passo indietro sia per essere compiuto, ma leggere queste regolamentazioni solo in questo modo sarebbe un errore; infatti, questo è prima di tutto un passo in avanti, soprattutto nel caso della sostenibilità, avvicinandoci sempre di più all’emissioni zero di carbonio. Ovviamente l’Override e le riduzioni delle dimensioni delle monoposto sono ciò che fa viaggiare maggiormente la mia immaginazione; pensare alle possibili diverse soluzioni, mi fa ben sperare per il futuro, specialmente in piste classiche come Imola o Monaco, che da troppi anni peccano di sorpassi.